A chi si figghiu?

Per anni (e tutt’ora) ho ascoltato questa domanda sorridendo e ovviamente dando sempre la stessa risposta: Lu figghiu  de Pallante!

Già, perché in fondo siamo tutti figli, fratelli, madri e padri di qualcuno e dire che sei “figlio di” può rassicurare (oppure no..)  l’interlocutore. Come se i figli fossero la copia dei padri, come se tutti avessero accettato come vero e inconfutabile il proverbio che recita: buon sangue non mente.

Eppure ho sempre pensato che noi  non siamo il  nome che portiamo, bensì siamo le azioni che compiamo.

E io me ne sono andato.

Si, avevo altro da fare, avevo e ho la musica. Avevo e ho la mia personalissima strada da percorrere piena, come quella di tutti, di soddisfazioni e dolori, di ricordi e cose ancora da venire.

Così, quando un signore  ci ha fermato per strada e dopo avermi salutato calorosamente ha chiesto a mio padre: “Lei è il padre di Pallante”? … ho sentito che qualcosa era cambiato, che della strada avevo fatto.

Ora sono di nuovo qui a gironzolare, come se in questi anni mi fosse rimasto un granello di sabbia fra le dita dei piedi, come se un passo dopo l’altro mi fossi ritrovato di nuovo davanti a quest’insegna con il nome di mio padre e di mia madre scritto sopra.

Questo sito, e in particolare questo blog, vuole essere un modo per salutar di nuovo e dimostrare che esiste una società diversa da quella che imita il lusso imparato dalla televisione e ignora il semplice buon senso.

Cercheremo di capire dove stiamo andando e se il nostro andare è un buon cammino.

Racconteremo poesie, parleremo di alimentazione e prevenzione, inviteremo medici e personalità del mondo scientifico ad insegnarci cose che abbiamo forse solamente dimenticato. Faremo chiacchierate informali e vi offriremo una tisana pensando che il tempo impiegato a guardare il cielo è tempo speso bene per la nostra salute.

In tutto questo percorso l’obiettivo sarà sempre ed esclusivamente quello di migliorarci, dandovi il meglio di noi e provando a rallentare anziché spingere sull’acceleratore, tentando di capire cosa ci muove e ci rende felici.

Sono ben grandi cose quelle che trascuriamo pensando che ci siano dovute dal cielo e sono ben piccole cose quelle a cui dedichiamo grandi sforzi pensando che siano necessarie.

Grazie quindi a chi vorrà esser dei nostri a condividere lo spirito che anima quest’impresa.

Ciò detto, com’è scritto in Don Chisciotte, Dio vi dia salute e di me non si dimentichi.

 

“Lu figghiu de Pallante”

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