Piante e Salute (7): la Melagrana

“Dal melograno venne fuori un esercito di minuscole fate e mi sfidò a una gara di passi sulla luna, e io accettai la sfida”  (Fabrizio Caramagna)

Mi preme in questo nuovo articolo fare una premessa volta a chiarire il concetto di fitoterapia.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni vegetale che contenga, in uno o più dei propri organi, sostanze farmacologicamente attive merita il nome di pianta medicinale.

Quasi sempre le sostanze farmacologicamente attive presenti in una pianta medicinale sono molteplici. Questo insieme di sostanze, detto “fitocomplesso“, determina le caratteristiche terapeutiche o preventive dominanti di quella pianta. Ricondotta ai suoi principi essenziali, la Fitoterapia è l’impiego delle piante medicinali a scopo preventivo o curativo.

Essa non è dunque una filosofia, una scuola di pensiero o una medicina “alternativa”, bensì una branca, nobile ed antica, della farmacologia scientifica.Questa premessa era doverosa perché  spesso mi capita di dover chiarire il concetto di fitoterapia.

Il melograno

Già Ippocrate decantava le virtù e i benefici del melograno, un frutto autunnale dalle eccezionali caratteristiche, da sempre simbolo di abbondanza e fertilità! Il melograno è un frutto che veniva utilizzato sin dall’antichità ed a cui vengono attribuite molte leggende. Alcune popolazioni avevano l’usanza di lanciare il frutto del melograno a terra poiché si sosteneva che  si sarebbero avuti  tanti figli quanti i chicchi usciti dal frutto spaccato.

Da recenti studi è emerso che il melograno è tra i frutti che possiedono più antiossidanti: ne ha addirittura una concentrazione maggiore del tè verde! Cibo della fertilità, dell’allegria, dell’amore. Il frutto dei “chicchi buoni”, come sono definiti nella Bibbia, mette d’accordo il mito con la religione, l’amor sacro con l’amor profano. Per gli antichi Greci l’albero del melograno nasceva dal sangue di Bacco “scosso” dalla passione verso Venere; con i suoi rami le spose s’intrecciavano i capelli per auspicare la fecondità, e i pomi dal picciolo a forma di corona venivano considerati un regalo prezioso e un afrodisiaco grazie ai numerosi grani rossi contenuti. In epoca cristiana la melagrana divenne l’allegoria della Chiesa gremita dai molti fedeli, e i pittori del Rinascimento ne disegnavano il frutto nella mano di Gesù bambino per alludere alla “nuova vita” donata all’umanità.

Punica granatum, L.– Parte utilizzata: frutto

Descrizione – Il Melograno appartiene alla Famiglia delle Punicaceae, una specie originaria dell’Asia’Occidentale. La pianta del melograno si presenta come un arbusto cespuglioso, vigoroso, a tronco stretto con ramificazioni contorte che con il passare degli anni tendono a diventare nodose, rami spesso spinescenti. Raggiunge in media 3 o 4 metri di altezza ma nelle colture intensive può essere tenuto ad altezze inferiori per permetterne una miglior gestione.  La pianta produce grandi boccioli arancioni all’apice dei rami, che si aprono in grandi fiori tubulosi, di colore arancio carico o rosso. I fiori che generano frutti sono quelli che compaiono nel periodo maggio-giugno, per le fioriture successive la maturazione non riesce a completarsi. Il frutto (Melagrana) nella prima fase di crescita è di colore verde per poi arrivare alla colorazione tendente al rosso tipica del frutto maturo.

Ha una forma quasi rotondeggiante ed è caratterizzato dalla presenza di una “corona” alla base, utile per determinare il momento della raccolta: l’apertura della corona è indice del grado di maturazione. Il frutto è globoso, con buccia coriacea, composto dalle parti restanti del calice e da numerosi piccoli semi ravvicinati e protetti da un tegumento rosso-rosa succoso e commestibile, dal sapore dolce-acidulo; i frutti maturano in settembre-ottobre

Storia – Il Melograno “Punica granatum”, detta anche “Granata”, è una pianta molto diffusa nel Mediterraneo e originaria di Persia e Afghanistan. Come alimento già in epoca classica i chicchi erano tenuti in grande considerazione anche per le qualità terapeutiche di rinfrescante, diuretico e tonico. Nella Grecia antica era prescritto come antielmintico, nei casi di diarrea cronica e come antinfiammatorio. Si hanno anche indicazioni del suo utilizzo in casi di emorragie passive, ferite infette, sudori notturni e diffusissime applicazioni contro le infezioni di tipo parassitario.

COMPOSIZIONE E PROPRIETA’

 Il frutto del melograno (melagrana) apporta solamente 52-60 Kcal per 100 grammi di prodotto; è costituito da un’abbondante quantità d’acqua, corrispondente a circa l’80%, mentre il restante 20% viene ripartito tra zuccheri (13%), fibre (3-4%), proteine (1%) e grassi (0,5-1%). Il melograno è abbastanza ricco di vitamina C (20 mg/100 g di prodotto). Inoltre contiene importanti principi attivi come: l’acido ellagico che contrasta i mutamenti del DNA e che quindi previene invecchiamento e tumori, l’acido gallico che è un antiossidante come tutti gli acidi fenolici, i fitosteroli che diminuiscono l’assorbimento del colesterolo, la luteolina che ha effetti antitumorali, la quercetina che è un antiossidante naturale, i tannini che hanno effetto antibatterico ed antifungino, i Sali minerali e le vitamine.

Tali principi contenuti nel frutto lo rendono ricco di proprietà benefiche sia terapeutiche, per la cura e prevenzione di vere patologie, sia estetiche per la bellezza ed il benessere della persona. Recenti studi hanno evidenziato che il succo apporta benefici cardiovascolari e astringenti. I chicchi contengono infatti minerali (in particolare fosforo e potassio, ma anche magnesio, ferro e sodio), vitamina K, (importante per la coagulazione del sangue e la funzionalità di proteine importanti per la salute delle ossa) ma anche A e C, che insieme ai polifenoli fanno del frutto un ottimo antiossidante, capace di proteggere cuore e arterie e di prevenire i tumori. La melagrana è poi utile per rafforzare il sistema immunitario e per riequilibrare gli ormoni, soprattutto nel periodo della menopausa. Alcuni studi la ritengono una gastroprotettrice. Grazie alla presenza del tannino e dell’acido ellagico la melagrana agisce anche contro numerosi batteri: Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella tiphy e Stafilococco aureus, responsabili delle più diffuse infezioni.

Combatte infezioni batteriche intestinali, dell’apparato digerente dovute all’escherichia coli o alla Salmonella, dell’apparato respiratorio ed urinario ad opera dello Stafilococco aureus ed anche otiti o cistiti causate dallo Pseudomonas aeruginosa. Combatte l’obesità in quanto capace di bruciare grassi e zuccheri. L’azione dei sali minerali presenti nel frutto, in particolar modo del potassio, stimola la diuresi favorendo l’eliminazione delle tossine. Inoltre, attraverso la minzione, riduce la massa liquida presente nel sangue e di conseguenza favorisce l’abbassamento della pressione arteriosa, dunque, può essere utilizzato anche per contrastare l’ipertensione. Per la presenza dell’acido folico è ottimo da utilizzare in gravidanza, perché favorisce lo sviluppo del condotto neurale del feto e previene la comparsa di malformazioni del sistema nervoso centrale. E’ noto che i frutti rossi sono alimenti ricchi di fibre, quest’ultime non essendo molto digeribili, si gonfiano nell’intestino e battendo contro le pareti dello stesso ne provocano la peristalsi. La melagrana è un protettivo della mucosa gastrica per la presenza dei fenoli ma non è indicato in caso di gastrite data l’acidità del suo frutto. Un supporto contro l’aumento della glicemia dopo i pasti.

La glicemia (la concentrazione di glucosio nel sangue) aumenta dopo i pasti. Il glucosio postprandiale sale naturalmente nel sangue dopo il consumo di carboidrati, come l’amido solubile e alcune forme di amido cotto o di zuccheri solubili presenti nel cibo, come il glucosio, fruttosio e saccarosio.

Il consumo di succo di melograno ha già mostrato di avere effetti positivi sulla pressione arteriosa, che si riduce, dopo 4-6 settimane, nei pazienti ipertesi e nei pazienti in sovrappeso. Il melograno è eccezionalmente ricco di punicalagina e la punicalina sostanze appartenenti al gruppo delle ellagitannine. Si tratta di polifenoli che oltre ad essere responsabili per alcune delle caratteristiche sensoriali del succo di melograno, con la loro presenza (soprattutto la punicalagina) nella bevanda contribuiscono a ridurre la risposta glicemica che si verifica dopo il consumo di pasti ad alto contenuto di zuccheri. Sono le conclusioni della ricerca di un gruppo di ricercatori spagnoli che sottolineano come l’effetto di riduzione della glicemia dopo i pasti si ottiene solo con il succo (il risultato della spremitura della polpa del frutto) e non con l’estratto di melograno (contenente anche la buccia e i semi) o con le singole sostanze contenute nel frutto. Nel pericapo del frutto con funzione di antibiotico naturale sono presenti tannini che hanno la capacità di inibire la replicazione del virus dell’herpes genitale, di ucciderlo e di bloccare il suo assorbimento nelle cellule sane. In base ai risultati ottenuti da uno studio condotto su ratti si può dire che la componente fenolica sia in grado di rafforzare la barriera della mucosa gastrica. Sempre questo studio è riuscito a dimostrare la sua attività antidiarroica e la sua azione inibente nei confronti dell’enzima alfa-amilasi.

Proprietà:

  • Astringente: nella corteccia, nei fiori e nell’esocarpo del melograno si riscontra una cospicua quantità di tannini (stimata intorno al 28%, tra cui acido gallico ed ellagico), le cui proprietà sono utili in caso di emorragie vaginali ed intestinali [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni];
  • Antidiarroiche: la polvere ottenuta dalle scorze essiccate delle melagrane è ricca di tannini e, utilizzata in decotto, si presta a contrastare la diarrea;
  • Vermifughe ed Antielmintiche: nella corteccia di melograno si è osservato che la pellettierina (molecola alcaloidica) agisce con effetto paralizzante, specificatamente nei confronti della tenia;
  • Capacità di preservare l’ossidazione lipidica: l’olio ricavato dai semi di melograno ed il succo rivestono buone proprietà antiossidanti;
  • Gastro-protettive: virtù medicamentosa dimostrata solamente nel modello animale; l’estratto di melograno sembra esercitare queste proprietà in particolare nei confronti di danni dovuti ad etanolo. [tratto da Dizionario di fitoterapie e piante medicinali, di Enrica Campanini]
  • Rinfrescante delle gengive: l’infuso preparato con i petali dei fiori di melograni è utilissimo per rinfrescare il cavo orale, gengive in particolare;
  • Diuretiche: i semi vantano virtù diuretiche, seppur molto blande;
  • Aromatiche: rese dalla scorza delle melagrane. L’aroma e la profumazione intensa emanata dalle bucce dei frutti sono sfruttate per la preparazione di ottimi liquori ed aperitivi;
  • Antiossidanti: per la presenza di numerosissimi polifenoli e vitamina C;
  • Antitrombotiche, Antiallergiche, Vaso-protettrici e Gastro-protettrici, virtù rese ipoteticamente dai flavonoidi.
  • Anticancro: previene il tumore della prostata.

COME UTILIZZARE LA MELAGRANA

Preferitela cruda e in chicco (bene anche il succo, ma non va dimenticato che è privato delle fibre), usatela per guarnire i piatti e lanciatevi negli accostamenti più svariati. La melagrana rientra nella categoria dei frutti commercialmente “minori”, forse anche perché non è facile da sbucciare: ricavarne i granelli è un’operazione che richiede pazienza.

IMPIEGO

Per la presenza delle vitamine antiossidanti, la melagrana viene impiegata anche nella realizzazione di cosmetici per la pelle ed i capelli. La melagrana svolge un’efficacia antirughe, idratante ed emolliente. Viene impiegato per produrre creme ed oli dedicati per il viso ed il contorno occhi che riducono le rughe e rassodano la pelle. Gli stessi benefici antiossidanti si ricavano mangiando il frutto e bevendone il succo. Per la presenza di vitamina C e tannini vengono prodotte maschere per il viso a base di melagrana rigeneranti che proteggono dai raggi UV e contrastano gli effetti del sole. Inoltre è ricco di potassio, che come è noto facilita la diuresi e quindi è ottimo per prevenire la cellulite. L’infuso preparato con i petali dei fiori di melograni è utilissimo per rinfrescare il cavo orale, gengive in particolare. Possiede proprietà aromatiche, rese dalla scorza delle melagrane; l’aroma e la profumazione intensa emanata dalle bucce dei frutti sono sfruttate per la preparazione di ottimi liquori ed aperitivi. Le proprietà benefiche del melograno vengono assunte non soltanto mangiando il frutto ma anche attraverso il succo, l’olio e gli integratori.

COMPOSIZIONE

Nello specifico si tratta dei flavonoidi, che hanno proprietà antinfiammatorie, gastroprotettive e sono in grado di offrire protezione a cuore e arterie; e dei tannini tra cui l’acido ellagico utile a contrastare i radicali liberi. Il melograno, poi, è ricco di potassio ed ha una forte azione diuretica e drenante, ottimo quindi anche per chi vuole perdere qualche chilo di troppo. Ma le sue virtù non finiscono qui… questo frutto è naturalmente ricco anche di manganese, zinco, rame e fosforo; vitamine: A, B, C, E e K; acqua, zuccheri e fibre. Il melograno abbassa la pressione sanguigna, aiuta in caso di arteriosclerosi e riduce in generale il rischio di malattie all’apparato cardiocircolatorio. Inoltre, grazie alla presenza di potassio, questo frutto è ottimo anche per aiutare la microcircolazione.

CAMPI DI APPLICAZIONE

Problemi articolari: il melograno è un utile alleato in caso di artrite e di tanti altri problemi di natura articolare dato che aiuta e migliora la funzionalità delle articolazioni evitandone la degenerazione.

Tumori: alla prostata, polmoni, mammella, pelle, soprattutto in fase preventiva. Diversi studi hanno evidenziato come l’acido ellagico contribuisca ad un buon metabolismo cellulare, rallentando la progressione di alcuni tipi di tumori (ad esempio quello alla prostata) e contrastando l’azione dei raggi ultravioletti.

Menopausa: sembra che il melograno possa aiutare a fronteggiare i disturbi più tipici della menopausa in particolare problemi osteoarticolari e depressione.

Problemi all’apparato sessuale maschile: il melograno è utile in tutti i casi in cui questi disturbi siano di origine cardiovascolare.Disturbi a stomaco e intestino: grazie alle sue virtù gastroprotettive, il melograno è in grado di rafforzare la mucosa gastrica e in caso di diarrea è un ottimo astringente.

Tenia: il melograno ha grandi proprietà vermifughe, sperimentate già dall’antichità soprattutto in caso di verme solitario (Tenia solium).

Unico punto debole di questo frutto è la scomodità di mangiarlo! Il gioco vale la candela!

RICETTE

LIQUORE DI MELAGRANA #1

Ingredienti

  • 200 gr di chicchi di melograno
  • ¼ litro di alcool 95°
  • 2 chiodi di garofano
  • 1 stecca di cannella
  • scorza di limone naturale
  • 250 gr di zucchero
  • ¼ litro di acqua

Istruzioni:

  1. Sgranate i frutti eliminando tutte le pellicine bianche
  2. Mettete i chicchi dentro un vaso ermetico pulito e asciutto, aggiungete la buccia di limone, il chiodo di garofano e la stecca di vaniglia, coprite con l’alcool.
  3. Chiudete il vaso e lasciate riposare per almeno 10 giorni in un luogo buio e fresco, agitate il vaso ogni giorno.
  4. Trascorso questo tempo, preparate lo sciroppo: in una casseruola, a fiamma bassa, mettete l’acqua con lo zucchero e fate sciogliere sino ad ebollizione.
  5. Appena sciolto lo zucchero, lasciare raffreddare.
  6. Filtrate il contenuto del barattolo, aggiungete a questo liquido, lo sciroppo e lasciate ancora riposare per 15 giorni.
  7. A tempo ultimato, filtrate di nuovo e versate il liquore in una bottiglia a chiusura ermetica.

Il colore di questo liquore, rosato tendente al rosso, lo rende perfetto anche come regalo homemade per Natale o comunque per il consumo proprio visto che, oltre ad essere delizioso, questo liquore è anche un ottimo digestivo

LIQUORE DI MELAGRANA #1

Ingredienti:

  • 2 melograni
  • 300 ml di alcol
  • 250 ml di acqua
  • 300 gr di zucchero

Istruzioni:

Aprite i melograni rimuovendo loro la calotta superiore e tagliandoli in 4 parti.Sgranate quindi i melograni, se non sapete come fare seguite la guida, metteteli in una ciotola e ricopriteli con l’alcol.

Chiudete la ciotola per non far evaporare l’alcol e lasciate in infusione per 10 giorni in un posto fresco e al buio.Trascorso questo tempo filtrate l’alcol in una ciotola e schiacciate i chicchi con uno schiaccia patate per recuperare al meglio il succo.In un pentolino sul fuoco preparate lo sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua.

Una volta completamente raffreddato unitelo alla parte alcolica e rigirate.Con l’aiuto di un imbuto trasferite il liquore nelle bottiglie lavate ed asciugate, tappatele e lasciatele riposare per 1 mese.

LIQUORE DI MELAGRANA #3

Ingredienti:

  • 1 melograno grosso e maturo
  • zucchero 250 g di zucchero bianco o di canna
  • acqua 1/2 litro d’ acqua
  • 1/2 litro di alcool a 95°

Istruzioni:

Sgranate il melograno e pulite i singoli chicchi scartando accuratamente eventuali residui di buccia o scorza interna gialla (che sono amare).

Disponete i chicchi su un telo da cucina e lasciateli asciugare al sole per due o tre giorni, in modo da concentrare gli zuccheri e le sostanze aromatiche presenti.

Prendete un vaso di vetro della capacità di circa un litro e mezzo con tappo a chiusura ermetica e disponete sul fondo i chicchi di melograno.

Coprite con l’alcool, chiudete bene il barattolo e lasciate riposare per una settimana in un luogo buio, agitando la miscela una volta al giorno.

Trascorso il tempo di infusione, preparate uno sciroppo facendo sciogliere in una pentola di acciaio inox a fuoco dolcissimo 250 g di zucchero in mezzo litro d’acqua.

Lo sciroppo deve risultare chiarissimo e non deve assolutamente caramellare.

Spegnete il fuoco e a questo punto, se lo gradite, potete aggiungere mezza stecca di cannella, oppure una scorza d’arancia o di limone.

Lasciate raffreddare completamente (altrimenti il liquore risulterà torbido) e unite lo sciroppo all’infusione di alcool e melograno.

Mescolate accuratamente e poi filtrate usando un imbuto di vetro o acciaio inox foderato con una garza o un filtro in carta alimentare (meglio evitare la plastica che potrebbe trasmettere odori sgradevoli) .

E’ bene filtrare due volte (dopo aver cambiato la garza o la carta) per ottenere un liquore più limpido.

A questo punto imbottigliate usando bottiglie di vetro pulite e perfettamente asciutte. Il liquore può essere consumato dopo un periodo di riposo di almeno una ventina di giorni.

Il liquore di melograno ottenuto per infusione ha un colore delicatamente rosato.

RICETTA: Insalata con pere, melograno e noci

Ingredienti:

  • 350 g di insalata verde
  • 1 cipolla rossa
  • 35 g di noci
  • 1 melograno
  • 1 pera
  • olio extravergine di oliva q.b.
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

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