Piante e Salute (1): il Tarassaco

Le piante, fonte di energia e di salute. Inauguriamo oggi con la dott.ssa Micciarelli la rubrica “Piante e salute: racconti, apprendimenti e utilizzi“.

Oggi vi parlo del tarassaco, nome scientifico taraxacum officinalis che deriva dalla composizione greca tarake’=scompiglio e Akos=rimedio e sottolinea la capacità del tarassaco di ristabilire l’equilibrio dell’organismo. Il tarassaco è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle COMPOSITEE. Nella cultura popolare è conosciuto in tre modi diversi: 1. DENTE DI LEONE per la forma dentata delle sue foglie, 2. SOFFIONE per le sue infiorescenze a batuffolo soffiate dal vento, 3. PISCIALETTO per la sua attività diuretica.

È una pianta molto diffusa che cresce spontanea ovunque nel nostro territorio. E’ molto apprezzata dagli animali che ne mangiano foglie, semi e radici e le api ne ricavano un ottimo miele. Il tarassaco anche se in passato era ritenuto una pianta infestante ha moltissime proprietà medicinali e un profondo significato simbolico evocativo.

LEGGENDE SUL TARASSACO

Ci sono molte leggende legate al tarassaco proprio in virtù dei poteri magici che gli sono stati nel tempo attribuiti. Chi di noi non conosce quella del soffione, il fiore del tarassaco, i cui semi quando sfiorito si raccolgono in una sfera piumosa pronta a disperdersi al primo soffio di vento. Ogni seme è dotato del suo ombrellino per volare lontano. Ero solita da ragazza (così come la maggior parte dei miei coetanei) soffiare su questo fiore spargendo nell’aria stupore e meraviglia, sentimenti da riscoprire, nella speranza che un mio desiderio si potesse avverare.

Una leggenda irlandese narra che un tempo fate, elfi e gnomi corressero liberamente nei boschi e prati incontaminati ma poi arrivò l’uomo e le magiche creature per paura di essere calpestate si nascosero. Le fate che avevano  costumi sgargianti dovettero  trasformarsi  nel fiore del tarassaco per potersi mimetizzare.

Nel linguaggio dei fiori, il tarassaco rappresentano la forza (si riergono se calpestati), la speranza e la fiducia perché volando liberi i suoi semi germoglieranno su un terreno fertile.

PROPRIETA’

Paracelso medico vissuto tra il medioevo e il rinascimento, figura enigmatica e illuminata, nel suo libro SIGNATURE RERUM approfondisce la teoria delle SIGNATURE, la quale si basa sul concetto che tutte le cose in natura portano un segno che manifesta e rivela le loro qualità invisibili. L’osservazione delle foglie, la loro forma, il colore, l’aroma dei fiori, la forma delle radici era ciò che madre natura offriva per identificare nelle piante le caratteristiche e le proprietà che potevano essere usate a scopo curativo.

Il tarassaco per il colore giallo del suo fiore che ricorda la bile e per il sapore amaro della sua radice fu da subito utilizzata dai nostri antenati per la cura dei disturbi epatici. Oggi le proprietà depurative del tarassaco sono state dimostrate scientificamente. A queste si sono poi aggiunte quelle di blando lassativo, amaro tonico, diuretico, utile nelle forme di infiammazione cronica. Del tarassaco si utilizza praticamente tutto sia in cucina che per uso terapeutico.

COSA CONTIENE

Il tarassaco è ricchissimo di  vitamine in particolare A C E, è ricco di sali minerali, 100 grammi  contengono 3,2 mg di ferro 316 mg di calcio e 76 mg di sodio. Contiene sostanze amare con attività coleretica colagoga e colecistocinetica come la tarassacina;  contiene inoltre inulina, acido cicorico, acido cinnammico e flavonoidi.

ATTIVITÀ TERAPEUTICA

Fiori foglie e radici del tarassaco stimolano tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico, saliva, succhi gastrici, pancreatici e la muscolatura dell’apparato digerente con una leggera azione lassativa. Le proprietà purificanti facilitano l’eliminazione delle scorie: oltre a depurare fegato e reni attiva la peristalsi e la secrezione di enzimi.

Il tarassaco è in grado stimolare la funzione immunitaria potenziando  la risposta del sistema linfatico. L’ossido nitrico in esso contenuto agisce come un messaggero intracellulare, stimolando l’attività fagocitaria dei macrofagi ed è implicato nei processi di regolazione e difesa del sistema immunitario. Il modo migliore per usufruire dei benefici del tarassaco è quello di utilizzarlo come tisana. Le tisane depurative possono essere un valido aiuto per ritrovare il benessere. In fitoterapia sono elemento fondamentale in grado di fornire vitamine, minerali, oligoelementi e oli essenziali. L’utilizzo della tisana è inoltre uno stimolo a bere con regolarità fornendo all’organismo la giusta reidratazione fondamentale per la depurazione renale ma anche per mantenere a livelli ottimali la circolazione sanguigna. L’azione depurativa svolta dagli organi emuntori primari (intestino, fegato, reni e pelle) è volta a tenere alte le difese immunitarie, a controllare il peso corporeo e a ridare energia e vitalità. Le tisane depurative vanno bevute al mattino a digiuno per l’effetto drenante; dopo i pasti per migliorare la digestione, il metabolismo e il gonfiore addominale.

CONTROINDICAZIONI

Per il suo effetto stimolante a livello gastrico va evitato in caso di gastrite, ulcera peptica, coliche biliari e calcoli alla cistifellea. Sconsigliato chiaramente a chi è allergico alle COMPOSITEE famiglia a cui appartiene il tarassaco. Da assumere con cautela e sotto controllo medico se si stanno assumendo farmaci.

Del tarassaco si usa tutto anche in cucina. Le giovani foglie possono essere consumate in insalata, i boccioli floreali messi sotto sale possono poi essere utilizzati come i capperi. La radice essiccata e tostata è un ottimo surrogato del caffè. Interessante questa  ricetta del finto miele di tarassaco che può essere utilizzato al posto dello zucchero e risultare utile in caso di tosse e raucedine.

(FINTO) MIELE DI TARASSACO

60/70 gr di fiori

300 gr di zucchero di canna

500 ml di acqua

Mezzo limone

Far bollire nell’acqua i fiori a fuoco basso per una trentina di minuti, filtrare e aggiungere poi lo zucchero e il succo e la buccia del limone. Porre di nuovo sul fuoco e far bollire a fuoco basso per 2 ore. Invasettare ancora bollente e capovolgere come per le marmellate.

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Foto di copertina Andreas Lischka da Pixabay

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