Piante e Salute (3): l’Iperico

“Il dono più bello della natura è che è un piacere guardarsi attorno e cercare di comprendere ciò che vediamo” Albert Einstein

In occasione della festa di San Giovanni che come ogni anno cade subito dopo il solstizio d’estate, voglio introdurvi alla potenza dell’iperico che insieme all’elicriso e alla calendula segnano l’inizio dell’estate. Il bel colore giallo arancio di questi fiori, il fatto che fioriscano in estate e che abbiano tutti e tre la straordinaria capacità di riparare i danni provocati dai raggi UV le fa associare da sempre al sole.

CARATTERISTICHE E LEGGENDE

È una pianta erbacea che cresce spontanea nei campi e lungo le strade di campagna nell’Europa e nel Nord America. La droga è costituita dalle foglie e dalle sommità fiorite essiccate.

Il nome Hypericum Perforatum deriva dal greco Hyper=sopra e eikon=immagine in quanto era uso appendere questa pianta al di sopra delle immagini sacre per allontanare gli spiriti maligni dalle case (non a caso un altro dei suoi nomi è cacciadiavoli). L’attributo perforatum si riferisce invece alla caratteristica bucherellatura sulle foglie, sui petali e sui sepali del fiore dovuti a delle piccole ghiandole translucide simili a perforazioni, come ferite.

L’iperico guariva i morsi dei serpenti, ma figurava anche fra i rimedi consigliati contro gli attacchi di epilessia e le bruciature. Nel Medioevo veniva appeso sulle finestre e sulle porte per impedire ai demoni di entrare nelle case.

Questa pianta nella cultura popolare è tradizionalmente associata a San Giovanni (è infatti chiamata anche erba di San Giovanni): se si sfregano i petali dell’iperico con le dita, il succo che ne fuoriesce macchia le mani di rosso come fosse il “sangue di San Giovanni”. Non a caso ogni anno, proprio nel periodo di fioritura, si celebra la morte del Santo: tra rito e magia durante la notte del 24 giugno le streghe ballano in cerchio e bisogna accendere dei falò per rendere luminosa la notte.

PRINCIPI ATTIVI

Il suo fitocomplesso è costituito principalmente da naftodiantroni (ipericina e pseudoipericina), iperforina , flavonoidi, gaba, e un olio essenziale che lavorano in sinergia con una dinamica detta multitarget.

Interessante è la sinergia dell’iperico con piante come la cimicifuga e la passiflora. La Passiflora in particolare ne potenzia l’azione consentendo di utilizzarne dosi inferiori a vantaggio delle possibili interazioni farmacologiche. È stato infatti confermato che l’iperico può ridurre l’attività di molti farmaci come la ciclosporina, gli estroprogestinici, i chemioterapici, mentre può aumentare la tossicità di antidepressivi e metotrexato (utilizzato come immunosoppressore).

UTILIZZI

È una pianta da sempre popolarmente utilizzata come rimedio vulnerario e cicatrizzante delle piaghe, cosa che trova riscontro in quanto l’ipericina, contenuta sia nei fiori che nelle foglie, insieme ai tannini e ad alcuni terpeni contenuti nell’olio essenziale, avrebbe una marcata attività antinfiammatoria a livello della mucosa.

È efficace contro la depressione endogena e psicogena grazie all’azione stimolante o quasi eccitante dell’ipericina. Forse in passato parlando della pianta come scaccia demoni si intendeva quelli interni come i pensieri tristi e la malinconia classici della depressione che, non trovando una spiegazione, venivano attribuiti a forze malefiche superiori. L’attività dell’iperico è dovuta sia all’ipericina, che ha l’effetto di inibire le MAO (monoamminossidasi) ovvero enzimi deputati alla degradazione dei neurotrasmettitori, sia all’iperforina che inibisce la ricaptazione di numerosi neurotrasmettitori centrali quali serotonina, noradrenalina, dopamina, glutammato e gaba. Si può tranquillamente affermare che l’iperico è efficace come gli antidepressivi di sintesi nel trattamento della depressione da lieve a moderata e inoltre presenta un margine di sicurezza incoraggiante.

EFFETTI COLLATERALI

Gli effetti collaterali sono lievi e trascurabili ed includono disturbi gastrointestinali, mal di testa, vertigini e irrequietezza. La fotosensibilizzazione è un evento clinico raro, sebbene possa manifestarsi a dosi elevate, pertanto alle persone con pelle chiara si raccomanda di evitare un’esposizione prolungata al sole dopo applicazioni a base di iperico.

OLEOLITO DI IPERICO

Come abbiamo già detto l’iperico è una delle piante più efficaci nella medicazione delle ferite sanguinanti e tutti i vecchi libri di medicina raccomandavano il balsamo ricavato dalle foglie e dai fiori macerati nell’olio. Per realizzare l’oleolito dopo aver raccolto le sommità fiorite di Iperico le metteremo a macerare nell’olio extravergine di oliva se possibile biologico nella percentuale di una parte di sommità per quattro di olio. Mettere tutto in un barattolo di vetro trasparente coperto con una garza per permettere l’evaporazione dell’acqua. Il barattolo andrebbe poi esposto al sole per 40 giorni (un intero ciclo lunare).

Per uso esterno l’oleolito è utile per fare massaggi in caso di artrite, reumatismi, sciatalgia, infiammazioni cutanee, dermatiti, piaghe, couperose, irritazioni.

L’olio di iperico è consigliato per il trattamento delle infiammazioni della pelle, lesioni, ferite e scottature.

Merita menzione anche questa ricetta per realizzare il Liquore di Iperico: 15 g di fiori secchi ed un limone tagliato a fettine sottili in un litro di buona grappa. Si filtra comprimendolo bene e si aggiunge un’adeguata dose di zucchero. Si consuma a bicchierini prima o dopo i pasti.

La foto di copertina è di Mario Teofani

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