Pablo Neruda, premio Nobel per la letteratura nel 1971, conosciuto come il poeta dell’amore e della sensualità per la straordinaria intensità dei suoi versi amorosi, non si ispirò soltanto ai sentimenti più elevati ma anche a un genere d’amore più semplice: l’amore per il cibo.
Nella raccolta “Ode al vino e altre odi elementari” Neruda dedica i suoi versi a momenti che nella quotidianità ci paiono scontati, ma che sono in realtà ciò che rende preziosa la vita.
ODE ALLA CIPOLLA
Cipolla luminosa ampolla,
petalo su petalo s’è formata la tua bellezza
squame di cristallo t’hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s’è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra è avvenuto il miracolo
e quando è apparso il tuo lento germoglio verde,
e sono nate le tue foglie come spade nell’orto,
la terra ha accumulato i suoi beni
mostrando la tua nuda trasparenza,
e come con Afrodite il mare remoto
copiò la magnolia per formare i seni,
la terra così ti ha fatto, cipolla, chiara come un pianeta,
e destinata a splendere costellazione fissa,
rotonda rosa d’acqua, sulla mensa della povera gente.
Generosa sciogli il tuo globo di freschezza
nella consumazione bruciante nella pentola,
e la balza di cristallo al calore acceso dell’olio
si trasforma in arricciata piuma d’oro.
Ricorderò anche come feconda la tua influenza l’amore dell’insalata
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti forma fine di grandine
a celebrare la tua luminosità tritata
sugli emisferi di un pomodoro
Ma alla portata delle mani del popolo,
innaffiata con olio, spolverata con un po’ di sale,
ammazzi la fame del bracciante nel duro cammino.
Stella dei poveri, fata madrina avvolta in delicata carta, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura, come semenza d’astro,
e quando ti taglia il coltello in cucina
sgorga l’ unica lacrima senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.
Tutto quel che esiste ho celebrato, cipolla,
ma per me tu sei più bella di un uccello dalle piume accecanti,
ai miei occhi sei globo celeste, coppa di platino,
danza immobile di anemone innevato
e vive la fragranza della terra nella tua natura cristallina.
Questo ortaggio, celebrato dal poeta, rischia di essere da noi sottovalutato per la quotidianità del suo uso che diamo per scontato e invece nasconde proprietà benefiche innumerevoli.
Quella che segue è invece la mia “lode” come farmacista alla cipolla per le sue proprietà benefiche. La cipolla, intesa come alimento, è il bulbo di Allium Cepa, appartenete alla famiglia delle Liliaceae. Immancabile ingrediente di numerose ricette si distingue per l’abbondante presenza di oligoelementi, vitamine ed enzimi che stimolano la digestione ed il metabolismo.
Proprietà Fitoterapiche della Cipolla
La cipolla contiene diverse sostanze molto note e utilizzate in fitoterapia. Ricordiamo anzitutto i composti solforati, il più importante dei quali è il disolfuro di allilpropile. Queste sostanze, unitamente al flavonoide quercetina, conferiscono alla cipolla una potenziale attività antitumorale, soprattutto per quanto riguarda il cancro al colon, allo stomaco e alla prostata.
In questo alimento troviamo anche flavonoidi ad azione diuretica e glucochinina, un ormone vegetale ad attività antidiabetica (azione coadiuvata dai composti solforati e dal cromo).
Alla cipolla sono attribuite numerose altre virtù; viene infatti considerata una pianta antipertensiva (per la presenza dei già citati flavonoidi, ma anche di alliina e derivati), vermifuga, espettorante, antibiotica (specie a livello intestinale, grazie all’azione prebiotica dell’inulina), normolipidemizzante (previene l’aterosclerosi e i danni dell’ipercolesterolemia), antitrombotica (riduce l’aggregazione piastrinica e previene la formazione di trombi), blandamente lassativa (per il suo contenuto in pectine ed inulina), depurativa (la cipolla favorisce la diuresi) ed antigottosa (favorisce l’eliminazione delle scorie azotate e dell’acido urico).
Da notare, comunque, che gran parte delle sostanze dotate di queste importanti attività, insieme al prezioso contenuto vitaminico, subiscono alterazioni irreversibili quando la cipolla viene lasciata troppo a lungo nell’olio bollente. Meglio sarebbe consumarla cruda o preferire una cottura sobria, limitata ad una semplice scottatura o ad una rosolatura molto breve; solo in questo modo la cipolla potrà trasferire al nostro organismo tutte le sue preziose virtù terapeutiche.
Dott.ssa Michela Fabiani